Lecco: il 'benemerito' Atchugarry espone a Palazzo delle Paure. 'Ci hai insegnato a guardare in alto'

“Lecco ti ha accolto e tu le hai restituito in maniera generosa e grande il tuo affetto, la tua capacità e la tua arte, permettendo a noi lecchesi di essere presenti in giro per il mondo”. Con queste parole Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco, ha consegnato nelle mani di Pablo Atchugarry il San Nicolò d’Oro che ha reso l’artista uruguaiano un cittadino benemerito della città.

Un momento, quello della consegna della benemerenza civica, salutato dai calorosi applausi del folto pubblico giunto a Palazzo delle Paure per l’inaugurazione di una mostra antologica di Pablo Atchugarry, intitolata “Una vita tra Lecco e il mondo. Opere dal 1978 al 2023” e curata da Alessio Gilardi. “Oltre alle tradizionali sculture in marmo, in questa mostra sono esposte anche statue in legno e in ferro, contraddistinte da un approccio molto materico. Inoltre, si potranno ammirare per la prima volta anche i quadri dipinti da Pablo” ha spiegato Barbara Cattaneo, direttrice dei musei del capoluogo, prima di lasciare la parola proprio al primo cittadino.

“Tu hai ancora in via 9 Febbraio il tuo primo studio e questo evidenzia come lungo la valle del Gerenzone non è nata solo la fortuna economica della nostra città, ovvero il ferro, ma anche l’arte. Tu ci hai aperto a un modo nuovo di vedere la materia e ci hai educato alla bellezza” ha sottolineato Gattinoni dopo aver consegnato la benemerenza. In sala erano presenti anche i sindaci di Civate, Galbiate e Garlate, i quali ospitano sul loro territorio opere di Pablo Atchugarry.

L’intervento più intenso ed appassionato del pomeriggio è stato quello di Simona Piazza, vicesindaco nonché assessore alla cultura di Lecco. “Quarantacinque anni dopo torna una tua grande mostra antologica qui a Palazzo delle Paure. Con le tue opere, che hai definito “figli della montagna”, hai portato un pezzo del nostro essere lecchesi nel mondo. Nel marmo che hai scelto ho rivisto la forza e la tenacia dei lecchesi. L’armonia e la bellezza delle tue statue richiamano alla capacità di questo popolo di essere solidali e aperti agli altri” ha sottolineato la dottoressa Piazza rivolgendosi direttamente all’artista. “Fin da ragazza queste grandi statue che si innalzavano verso il cielo mi hanno sempre affascinato. Ci hai insegnato a guardare in alto e ci hai ricordato l’esistenza di un orizzonte più grande e più lontano a cui tendere. Ci togli dalle paure del quotidiano e attraverso la bellezza delle tue opere d’arte ci fai capire che possiamo raggiungere quell’orizzonte di felicità”.

Parole forti che hanno emozionato anche lo stesso artista. Prima di lui, però, è intervenuta brevemente la professoressa Valeria Campagni. “Nella chiacchierata che poi è diventata la sua biografia, Atchugarry ha voluto approfondire il suo rapporto con Lecco e con tutte le persone che lo hanno accolto 45 anni fa, come Carmen Lanfranconi o don Marino Colombo. Quell’intervista è un omaggio alla città” ha evidenziato la biografa dello scultore.

Ha quindi preso la parola proprio Atchugarry, il quale, visibilmente emozionato, si è limitato a ringraziare tutti i presenti. “Oggi avverto l’affetto e la forza di un popolo che ha creduto in me fin dall’inizio” ha sottolineato l’artista, accompagnato da tutta la sua famiglia. Dopodiché, la folla si è lentamente diretta verso il secondo piano per visitare la mostra.

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